NEVAIO DEL FOSSO DI CRETAROLA
Il
nevaio è ubicato all'interno del fosso di Cretarola, un
vallone che dai prati di Cretarola
(1440mt. c.ca) si immette a
mo' di affluente nel versante destro orografico del più grande
vallone d'Angora.
Il fosso di Cretarola, al termine delle
glaciazioni, probabilmente era un potente collettore di tutte le
acque di fusione dei ghiacciai di Campo Imperatore. Acque che, una
volta incanalate nel canyon della Valianara, sfociavano prima nei
prati di Cretarola (dando origine ad un lago, oramai colmato e non
più presente) e, infine, defluivano per il profondo vallone.
Attualmente il fosso ha un regime intermittente e risulta coperto di
vegetazione.
Il fosso si presenta come un canyon. Vi sono alcuni
salti verticali e proprio in prossimità di essi sono
localizzati diversi e distinti nevai, che sono sempre in ombra e
coperti da foglie e detriti.
I nevai sono quasi invisibili, in quanto ricoperti anche da
un grande spessore di fogliame di faggio, pietre e terriccio, che li
isolano ulteriormente dal caldo rallentandone l'ablazione e
permettendone l'esistenza a quota così bassa.
La quota è,
infatti, compresa tra i 1300 e i 1200 m. circa e l'alimentazione è
prevalentemente valanghiva, solo in minima parte diretta.
La neve
che ricopre i ripidi pendii boscosi che circondano il canyon, quando
raggiunge uno spessore non più in equlibrio con la pendenza del
versante, dà luogo a distacchi valanghivi che si vanno ad
accumulare dentro quest'ultimo, compattandosi.
Non si hanno, per
il momento, misurazioni circa le dimensioni dei nevai.
Si stima
che potrebbero esserci 6-7 m. di spessore. La lunghezza si
aggirerebbe intorno a 10 m.
I nevai potrebbero essere semiperenni
se non perenni.
Fabrizio
Sulli - Alessandro Di Paola
Articolo gentilmente rivisto dal dott. Massimo Pecci
COME
ARRIVARE
Arrivare al fosso è semplice, conviene
percorrerlo in discesa per poi risalirlo. Si lascia la macchina alle
piazzole di sosta presso i prati di Cretarola e, discesi nella piana,
si prosegue in direzione est verso l'imbocco del canyon, ben
visibile.
Non vi è alcun sentiero e una volta entrati
nel vallone lo si discende con calma, facendosi largo tra i grossi
massi che ostacolano il cammino, ma sempre con difficoltà non
rilevanti. In prossimità dei salti si possono vedere i
nevai dall'alto oppure, (ma serve cautela e avere un minimo di
pratica di alpinismo), calarsi in doppia o con con passaggi di
secondo grado su rocce , terriccio e muschio umidi .
Può
essere utile una corda da legare agli alberi per scendere e in
seguito risalire con sicurezza.
Il fosso di Cretarola può
essere disceso integralmente fino ad immettersi nel vallone d'Angora,
e una volta qui, tornare indietro per lo stesso fosso, oppure
percorrere in salita il vallone d'Angora fino alla piana di
Pietrattina e sbucare presso il rifugio San Francesco, sulla strada
per Farindola. In questo caso occorre organizzarsi con 2 macchine, o
ritornare ai prati di Cretarola a piedi su strada asfaltata.
In
primavera è consigliabile visitare i prati per le grandi
fioriture di crochi (aprile) e narcisi e ranuncoli (maggio).
Per
arrivare ai prati si possono fare 3 strade:
- da Castel del
Monte si sale fino al valico di Capo la Serra, e si riscende fra
prati e rimboschimenti di abeti e larici fino al grande tornante
panoramico su Campo Imperatore, e, sempre scendendo, i prati di
Cretarola appaiono destra
- da Fonte Cerreto o da Santo
Stefano di Sessanio, si prende la strada di Campo Imperatore in
direzione Castel del Monte, si supera il bivio per Fonte Vetica e
quello per Farindola, girando a destra verso Castel del Monte.
Dopo poche curve, arrivati ai prati , presso il canyon della
Valianara ci si immette ed un casotto in cemento
- da
Farindola/Castelli: si sale fino a Vado (valico) di Sole per
riscendere a Campo Imperatore e, dopo il rifugio San Francesco, al
bivio, prendere a sinistra in direzione Castel del Monte. Dopo poche
curve, arrivati ai prati , presso il canyon della Calianara ci si
immette ed un casotto in cemento
Buona escursione!
Fabrizio
Suli